I GIORNI
Su tutto è sceso il freddo. Ancora vado
a correre ma non è più com’era
perché i colori sono morti e il guado
si è riempito di ghiaccio e sembra sera
dov’è l’ombra e la brina dura al sole
e l’acqua del canale stagna nera.
Corro e nel fango scrivo con le suole
che sto passando e sul ceppo l’uccello
trema e la torre specchia la sua mole
nelle buie pozzanghere e il vitello
soffia nebbia dal muso mentre studia
il vuoto tra le sbarre del cancello.
E, l’ultima di molte moltitudini,
plana una foglia con un largo giro
e va a cadere tra i sentieri nudi.
Io corro incontro ai giorni che finirono.
*
[Due prove di canzonetta sulla disperazione]
I
Che cosa mi fa male?
Dimmi che questa vastità
è l’ombra di qualche grandezza,
non il mio vuoto.
Ponimi dove io
per la prima volta senta
e dorma altrettanto
e non disperatamente.
II
Volevo dedicare qualcosa
al cielo di primavera,
una specie di diario.
Ora mi accorgo
che non ho detto niente
dei giorni.
*
[Titiro]
La luna cadeva
perché quella non era promessa
che desse una speranza.
Ieri è oggi.
Ma chi può dire qualcosa
se non posso dire il tempo?
*
[Cinque prove involontarie di madrigale sulle tenebre]
I
Non posso non ricordare il vento.
Sto spegnendo la luce come ieri
e ho detto: tu, Tityre, lentus in umbra…
Non c’è altro da dire sulla notte.
II
Ora so il nome che finalmente
non era. Ma volevo quel gelo,
il treno, l’acqua, il primo giorno.
E mi sento vicino, vorrei affacciarmi,
spegnere tutto prima del buio.
III
La strada è silenziosa.
Ho da leggere e da scrivere
ventiquattro anni di notti.
IV
Resta
dove non potrà prenderti
nemmeno il buio.
V
……………………………………………….
Qui però questa notte con me riposare potresti
su un verde giaciglio: ho dolce e matura la frutta,
morbide le castagne, e in grande abbondanza il formaggio,
e di lontano già il fumo si leva dai tetti
e sempre più lunga dai monti precipita l’ombra.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).