Gottfried Benn nacque a Mansfeld nel 1886 e morì a Berlino nel 1956. Figlio di un pastore protestante, abbandonò presto lo studio della teologia per dedicarsi alla medicina presso l’accademia militare di Berlino dove si laureò nel 1910. Esordì nella letteratura pubblicando nel 1912 la raccolta di poesie espressioniste Morgue e altre poesie, ambientata prevalentemente nei padiglioni di un ospedale e fitta di immagini macabre e mortuarie. L’opera destò un certo scandalo e proiettò Benn negli ambienti letterari della Berlino degli anni ’10. Il dottor Benn entrò in contatto con gli artisti del gruppo Die Brucke ed iniziò un’avventura sentimentale con la poetessa ebrea Else Lasker-Schuler. Durante la prima guerra mondiale Benn prosegue la sua professione di medico come sifilopatologo prestando servizio nell’esercito tedesco di occupazione in Belgio. Nel 1916 pubblica il racconto lungo Cervelli (Gehirne) seguito poi da Le novelle di Rönne, opera fortemente autobiografica, dove le giornate di un medico dell’esercito vengono descritte attraverso un flusso di immagini pregne di regressione onirica e simbolismo. Terminato il conflitto Benn si ritrasferisce di nuovo a Berlino dove apre uno studio privato sulla Hermannstraße. Nel dopoguerra, ostile alla Repubblica di Weimar, fece parte del movimento culturale della Rivoluzione conservatrice e poi simpatizzò per l’emergente movimento nazista. Nel febbraio del 1933 viene chiamato dai gerarchi nazisti a dirigere la sezione di poesia dell’Accademia di Prussia, dai quali erano stati espulsi o si erano volontariamente allontanati poeti e intellettuali ostili al nuovo regime. Durante questi anni Benn scrive alcuni saggi e articoli, raccolti poi nel volume Die neue Staat und die Intellektuellen (1932), dalla quale si avverte una forte fascinazione estetizzante per il nazionalsocialismo, salutato come forza storica nuova, potente, nata da istanze dionisiache e assertrice del culto della forma. Concetti ripetuti ancora in una serie di saggi raccolti poi nel libro Kunst und Macht (1935). Ma la luna di miele fra Benn e i gerarchi ha vita breve. In giugno Hans Friedrich Blunck lo sostituisce alla direzione dell’Accademia e Benn prende le distanze dal nazismo. Benn, profondamente amareggiato, scompare dalla scena pubblica e si ritira ad Hannover. Finita la guerra, nel 1951 ottiene il premio Georg Buchner. Muore a Berlino Ovest nel 1956 e viene sepolto nel cimitero Waldfriedhof di Dahlem. Tra le traduzioni italiane delle sue opere Il tolemaico (Einaudi), Cervelli (Adelphi), Lo smalto sul nulla (Adelphi), Morgue (Einaudi), Pietra verso flauto (Adelphi), Romanzo del fenotipo (Adelphi), Frammenti e distillazioni (Einaudi), Aprèslude (Einaudi), Poesie statiche (Einaudi), Flutto Ebbro (Guanda), Doppia vita (Sugar).