GREGORY
Il maschile paterno era il maschile che pensavo
di trovare in me, come soppressione del mio femminile,
come nome del mio gemello morto, come eredità da
inverare. Era questo che credevo: la bicicletta sbagliata, la spinta della moto
sempre più veloce e forte, il passo disegnato, gli occhiali e il fumo
come un vestito da “macho”, e l’inganno perpetrato
al bar, ignoto. È questo che credo: il maschile non del maschio
ma il maschile della donna mi rende duale, disposta
su un asse temporale che incastra le tessere di me
mi sento più connessa al maschile a 40 anni che non a 20, ma
nessuno mi scambia più per uomo,
lui.
Non ho mai voluto essere diversa da come sono:
il maschile è soltanto una comodità di movimenti
femminili nel me-donna:
non avere anelli, le unghie corte, non per
essere come un maschio, ma per essere una donna
diversa.
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).