Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo

da | Feb 18, 2025

Cinque poesie in anteprima dalla nuova raccolta di Roberto Deidier, “Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo”, da poco uscita, con un saggio introduttivo di Marco Carmello, per Molesini.

 

Come il senso, alla fine, torna al nulla.
Come ogni senso fluisce al proprio nulla.
Raccomandava il buon vecchio di Trieste
Leggi, leggi, leggi e sempre avrai sorprese.
Proprio lì, in quello stesso verso. Un solo verso.
Un rigo musicale, un rigo appena.
È nella testa un cerchio che non chiude.
L’anello mai fermo al dito. Lì dove un mondo
Penetra e si dissolve, ogni volta.
Su quello stesso verso.

 

***

Si dice che Lucifero osservando
Nella brace dei suoi occhi la porta
Dell’inferno una manciata d’istanti
Prima che Rodin l’esponesse,
Estenuato dalla malinconia
Si sia rivolto al triste manufatto:
Resterai chiusa, chiusa per l’eterno,
Mia crudele, mia feroce amica,
E la scarniva con le proprie unghie.
Dentro di sé lo scultore ascoltava
Per sempre la rinuncia al suo potere
Di riflettere il destino di tutti.
Raccolse disegni finti in un quaderno
E scomparve in compagnia del suo demone
Lasciando il mondo al suo più vero inferno.

 

***

PALAZZO ABATELLIS

Cos’è l’apocalisse mentre tutto accade:
L’arco è vuoto, le frecce già fiorite
Sulle gole, lo sfarzo e le sue ombre
E una fontana come un lago di cristallo
Nella fredda morsa dell’attesa, quando infine
Non ci sarà stato riparo e la caccia
Dei cani volgerà verso di noi,
In questo spazio chiuso senza fughe
Dove a terra stanno tiare e corone,
Mentre tutto continua e cade, come un frutto
Nel destino della fisica, come un tonfo
Che lascia i ciechi increduli o il pendolo
Scivolato dalla mano di un dio distratto:
Com’era bella la bellezza dei poveri,
La loro sete incauta, lo sguardo pronto
A sostenere l’arrivo di un cavallo
Nel suo galoppo fatale, quando tutto
È finalmente accaduto.

 

***

PER UNA SINISTRA ABORTITA

Sorridono, loro, e sorridendo
Ci consegnano all’inferno.

E mentre l’inferno ci consuma
Loro non smettono di sorridere.

Si dice che abbiamo due cervelli:
Ma la salvezza dov’è mai stata?

L’inferno, sicuro, è nella pancia.
Ogni senso è inceppato sui loro

Sorrisi. Non hanno mai risposto
Alle urla che ci hanno sommerso.

E la storia non chiede mai scusa.
La storia non ha mai chiesto scusa.

 

***

TRE CANZONETTE PER IL LUPO

Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo
L’inverno allunga le sue ombre, muta le forme,
Incide le ossa di un gelo implacabile
E nella notte insicura ulula, il lupo,
Digrigna i denti, fissa negli occhi l’uomo.

*

Ho tenuto ben saldi
Il timone e la rotta
Mentre il lupo ci fissava negli occhi
Mi sono arreso
Quando ho riconosciuto nel tuo sguardo
Quello del lupo
Su quel piccolo legno
Che avevamo difeso a ogni costo
Come ha fatto quella bestia a salire
Dimmelo tu

*

Si dice, quando il lupo ti assale,
Che puoi salvarti nell’immobilità
Quasi confondendoti alla terra,
Provando a fingere la morte.
Ma non riesco a imitarla.
Mi metto a ringhiare, faccio il lupo
E a quel punto il lupo si allontana
O gli volto le spalle e vado via.

 

 

Roberto Deidier è nato a Roma nel 1965. Ha esordito nel 1989 su «Tempo Presente», rivista fondata da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, con una presentazione di Elio Pecora, su segnalazione di Amelia Rosselli. Nel 1991 si laurea in Lettere presso l’università «La Sapienza». Dopo aver pubblicato su altre riviste, e aver fondato un piccolo quaderno di poesia, «Trame» (1989-1995), nel 1995 pubblica in volume Il passo del giorno (Sestante), con prefazione di Antonio Prete (premio Mondello opera prima). Nel 1997 consegue il Dottorato di ricerca in Italianistica e inizia collaborare, come cultore della materia e come contrattista, con le università di Roma Tre e di Cassino. Nel 1999, in edizione d’arte, pubblica la seconda raccolta, Libro naturale, con un’incisione di Giulia Napoleone e nel 2002 riunisce i primi due libri in Una stagione continua (peQuod, risvolto di Fernando Bandini). Sempre in quell’anno congeda il nuovo libro, Il primo orizzonte (San Marco dei Giustiniani, prefazione di Luigi Surdich). Nel 2007 un gruppo di nuove poesie è accolto nell’Almanacco dello Specchio (Mondadori) e nel 2014 appare Solstizio, ancora presso Mondadori. È ordinario di Letterature comparate presso l’università di Enna «Kore».