Cinque poesie in anteprima da “Peepshow (Poesie 1996-2023)” di Giovanni Turra, appena uscito nella collana ‘Gialla Oro’ di Samuele editore-pordenonelegge.
da IL BOSCO DEGLI SPIRITI (2014-2023)
2.1.
Muovi alla luna senza far rumore.
Intorno alla mole adesso
senza più corpo della casa.
Una minuscola isola d’insetti
d’un tratto cessati.
E le vocine di nuovo ancora
e l’ombra gialla fina.
Infima vigile subitaneità.
2.2.
Nell’atto
di mettere la mano alla porta,
un silenzio che a farlo
non basta esser uno.
E il corridoio di nuovo deserto.
E l’indossatrice di nuovo estinta.
Non l’hai udita
né l’hai vista mai.
3.2.
Domenica, ora viola.
Precipita a lento moto sul parquet
un peso piuma di rette sghembe.
O dovrei dire piuttosto un kiwi o
l’uccello trampoliere.
Ripeteva l’asimmetrica posa
di un piede sospeso a mezz’aria,
invece di cacciarlo nella bocca
allargata del pigiama.
Sottosopra mi vien fatto di pensare
a quanto avessero ab antiquo
avuto ragione:
di fare del cavallo
attributo di re.
3.4.
Adesso neanche trotta.
Si leva il bastone e cade
inutile, tremendo.
L’uomo smonta di sella
e piega verso l’animale.
Faccia e muso in una posa d’ascolto.
O di preghiera.
Si leva il bastone e cade.
Si volta, esce l’uomo correndo
dalla vita del cavallo.
Come se al mondo mai
cavallo e cavaliere
si fossero incontrati.
4.3.
I gialli campi estesi
nei gialli giorni ardenti.
di poi la luna
intirizzita e folle di settembre.
di volta in volta manovale,
stradino, cercatore d’oro.
Da ultimo coscritto: disertò
e non fu mai preso.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).