Generazione X

da | Set 13, 2024

Due poesie inedite.

 

 

Donne che rincorrono uomini
uomini che rincorrono donne.

Due lunghe braccia
propaggini di citoplasma
invadere un corpo imbevuto di spazi.

Generazione X
generazione invisibile
la tua pelle anaffettiva e fragile
i miei accumuli di viaggi e tatuaggi.

La poesia in tempo di crisi è
lo sciacquone di salvataggio
la nostra corsa umida di pioggia
il sale sulle mie ferite d’inverno.

Dolce bocca
calice d’avanzi d’amore
invadere un corpo di cicuta e pianto.

Uomini che non comprendono donne
donne che non comprendono uomini.

La poesia in tempo di crisi è
il divano inchiodato al soffitto
il malato immaginario delle mie notti
il veleno nei corpi vinti d’amore
che acceca adagio le nostre ansie.

 

*

La tua voce che cammina
la tua voce che si ferma
la tua voce che ricolma i vuoti delle attese.
Voce che toglie?
Voce che riempie?
Voce-forbice che stacca secchi attimi di paranoia
Voce-gelsomino che sboccia pungenze di primavere?
Voce-arena di tori in corsa su teli di nuvole in fiore
voce-chirurgo-materasso io che cado e mi rialzo con un cuore nuovo
voce-asciugamano impatto morbido dall’acqua della vasca
voce-bimbo in gioco di papere che dalla vasca non esce
voce-madre in affanno di regole che sbuffa e il bimbo incalza.
La tua voce che incatena?
La tua voce che libera?
Voce-gabbia nella mente di pensieri in riflusso
Voce-libertà in liquida attesa tra Marlboro e Merlot?
Voce-piedi scalzi su mattine d’incoerenza e pan carrè
voce-molotov di petali in fuga da chiese di marzapane
voce-caminetto a termometro 40 che scalda i batticuori d’inverno.

La tua voce che risale le pianure delle diffidenze
la tua voce che si fa sostanza d’aria che cura
voce d’occhi spiragli di luce che bucano gli spazi dei silenzi
voce di mani sipari di vita marionetta armonica che danza.

Voce-canzoni
voce-eruzioni
voce-trasfigurazioni
voce-andata-ritorno in transito su cieli di bistrot parigini
voce che non solo Dio sa – ed è concesso all’umano sapere.

La tua voce-fumo
la tua voce che sbuffa.
La tua voce-nube
la tua voce che piove.
La tua voce-spada
la tua voce che spezza.

Se le tua voce-fragola io la potessi trovare nei banchetti della frutta.
Se la tua voce-musica io la potessi udire nelle conchiglie sulla spiaggia.
Se la tua voce-terapia potesse spegnere i temporali nella mia testa.

È nella voce che s’innesta lo spazio delle relazioni?
Siamo comete che per un attimo si sfiorano sul filo del mondo – un filo di voce.