Sono venuto a prendere la vostra voce, le vostre
costruite note che fuoriescono dalla gola
con gesticolazioni secche, meccaniche,
sono venuto a prendere il palo assiale
sebbene sia inflessibilmente eretto;
quando apro la mia bocca, la luce
verrà vi entrerà come una linea incrollabile.
Sono venuto a catturare la notte
guadando su ali feroci attraverso la sua caverna oscura.
Oh, a bocca aperta d’aquila,
sono venuto a strapparvi a portare via
il vostro esotico piumaggio,
sebbene non sia esile la vostra rabbia,
sono venuto a trasportarvi nel mio luogo più proprio
dove nulla potrà ricoprirsi di brina
né il petalo del fiore
cadere mai.
(traduzione di Tommaso Di Dio, da “Visione e preghiera”, 2023)