I seguenti sonetti sono stati scritti in inglese e in italiano. Presentiamo due versioni italiane. I testi – come afferma l’autrice – sono parte di una serie che esplora il corpo femminile come territorio politico. Un sé, che esce dai confini della forma e della sintassi, simboleggia e incarna la violenza del patriarcato. L’elasticità dei versi cerca un’energia propulsiva per tracciare l’ampia gamma di violenza di genere e per presentare il corpo femminile come luogo di questa violenza. I sonetti si espandono in un dialogo intertestuale con testi e note, immagini e personaggi (per esempio Letizia Battaglia, Nina Simone, Leonora Carrington, Artemisia Gentileschi, Joan Arc).
GLI UOMINI INTORNO A TE
Prendi la parola bikini, pensa Micheline Bernardini,
bellezza bianca, bionda, Parigi, le Piscine Molitor (1),
Micheline non sa che Louis Réard disegnò quel costume
per celebrare l’Atollo Bikini, quando la prima bomba
nucleare rivelò l’ombelico del pianeta.
Gli uomini credono nella guerra & nella vagina, api succhiatrici
di pollini profumati, ministri della difesa con un sesto senso
per alveari & Regine suggeriscono MiG, aerei da caccia, missili,
suggeriscono di evitare le aggressioni sessuali, fanno appello a tutte le donne
di non vestire come puttane, di non usare auricolari (2) sotto la notte stellata (3),
ricordano di stare attente agli uomini in divisa (4). Sporco è qualcosa
che oltrepassa un confine, è Dafne, Medusa & Aretusa, avvizzita, insudiciata, deformata.
Elena entra nella casa di Priamo e ha lo sporco nelle scarpe,
corpo frantumato in un bikini, siede e rammenda (5) il tappeto perfetto della guerra.
*
LA MOGLIE DELL’ARTISTA (6)
Leonora Carrington era per lui la figlia non istruita della natura,
nelle sue parole “la sposa del vento”, nelle parole di lei “parte carro, parte granchio”,
fu iniettata con Cardiazol (7), spogliata e legata al letto
a ogni suo Down Below (8) o quando le crescevano labbra leporine e tre orecchie di cavolfiore.
Dietro le quattro pareti in vetro del manicomio,
fu guardata, dopata, maneggiata come un cadavere,
dietro le quattro pareti in vetro del café di Madrid,
tre agenti dell’estrema destra del Requeté la stuprarono in gruppo.
La parola è isteria, una malattia inventata nel XX secolo
da un rinomato neurologo di Parigi, per controllare le convulsioni dell’utero,
per prevenire il dipanarsi di una corda sciolta, fermare
la fuga di Leonora dal manicomio spagnolo attraverso la finestra del bagno.
Corse via alla fine e dipinse un mantello bianco circondato da un’aureola di grano dorato,
minuscole mani emergono dal basso, racchiudono un piccolo uovo, fugge uno storno di oche selvatiche.
NOTE:
1. La foto di Micheline Bernardini fu pubblicata con la seguente didascalia: «Il nuovo costume da bagno “Bikini” ha causato scalpore in occasione di un concorso di bellezza presso la piscina Molitor di Parigi. Lo stilista Louis Réard non riuscendo a trovare una modella “rispettabile” per il suo costume, ha affidato il compito di sfoggiarlo alla diciannovenne Micheline Bernardini, ballerina nudista del Casino de Paris. Tra le mani, la modella ha in mano una piccola scatola in cui si può riporre l’intero costume.»
2. Il verso non usare gli auricolari si riferisce al fatto che, dopo una serie di aggressioni sessuali avvenute vicino a una stazione della metropolitana di Londra, le donne vennero intimate a non usare auricolari o telefoni cellulari mentre camminavano da sole.
3. “neath the starry sky” si riferisce alla canzone di Nina Simone “Nice Work If You Can Get It” e al verso di Bob Dylan “Ophelia, she neath the window” in “Desolation Row”, Highway 61 Revisited (1965).
4. “Agli uomoni in divisa” si riferisce al caso di Sarah Everard e alle recenti indagini sugli agenti della Met Police, polizia di Londra.
5. “Siede e rammenda” è un riferimento alla poesia “she sits and sews” di Alice Moore Dunbar-Nelson.
6. l titolo si fa beffe dell’abitudine di riferirsi a un’artista donna come alla “moglie di” un artista uomo. Il nome dell’artista maschio non è menzionato di proposito.
7. Il cardiazol era un farmaco utilizzato all’inizio del XX secolo per il trattamento della schizofrenia e di altri disturbi psichiatrici.
8. “Down Below” è il titolo del memoir di Leonora Carrington. Nel libro è il luogo della creatività dove i confini tra i corpi e gli esseri si dissolvono, citando le sue parole: “Andrei giù in basso, come la terza persona della Trinità”. Il dipinto menzionato alla fine della poesia è “La Gigantessa”.