Pubblichiamo cinque poesie in anteprima dalla raccolta “Variazioni su un tema dato” della poetessa rumena Ana Blandiana, uscito per Donzelli a cura di Bruno Mazzoni.
Ricordo di essermi chiesta una volta
se noi abbiamo due angeli custodi,
poiché, stando sempre assieme,
sarebbe stato uno spreco.
Uno solo ci sarebbe bastato.
Non mi era passato per la mente
che ci saremmo potuti separare
e allora l’angelo
essere costretto a scegliere
o magari uno di noi due a rinunciarvi.
Di’ la verità,
non ti dispiace averlo lasciato
a me soltanto?
*
Come tra spirito e corpo
così tra un significato e la parola che lo nasconde
c’è una grande confusione,
come se ci fosse un unico miracolo
indivisibile,
mentre il miracolo è proprio la separazione,
l’istante in cui la polpa viva della parola si stacca
dalle ossa bianche, rinsecchite
del significato,
e scopriamo
che lo spirito ci ha sempre uniti
molto più del sangue.
*
Come sarebbe se decidessimo di sognarci
l’un l’altro allo stesso tempo
come se ci dessimo appuntamento in sogno?
Come ho fatto a non pensare già prima
a questa soluzione d’intesa fra noi?
Non occorre far altro che fissare
il tempo e il luogo dell’incontro,
ma sempre, e comunque, e dovunque sia
è certo che noi siamo gli sposi
che devono semplicemente addormentarsi sulla lama
affilata posta tra mondi paralleli
di uno stiletto che uccide e scrive
confitto fino all’impugnatura nell’amore.
*
Nei giorni di festa ti sento più vicino.
Ci sono anche da voi giorni di festa?
O vieni semplicemente
per non lasciarmi sola
quando gli altri sono allegri…
Il tuo sorriso si aggira per la stanza
come una macchia di sole
che la gatta segue irrequieta
sentendo che accade qualcosa.
*
Non è che per caso la parola amore
è troppo generica, troppo vaga,
imprecisa per ciò che esiste fra noi?
Era adatta forse tanto tempo fa
quando si trattava di due,
due creature
che si accostavano l’una all’altra durante una tempesta
senza nemmeno sapere
cosa accadrà loro,
avvertendo soltanto
che accadrà stando loro assieme
ora però, dopo decenni,
quando non esistono più differenze
né linee di separazione,
sia pur esili,
e la parola anima è difettiva di plurale,
dire ti amo è una delimitazione,
la sottolineatura di una diversità
che non esiste più a livello mentale,
un arretrare
dall’unica creatura in grado
di incarnarci entrambi,
come se ci intestardissimo ad appurare
chi sia morto fra noi.