In anteprima da “Piove tutto” di Clelia Verde, da poco uscito per Edda edizioni con prefazione di Andrea De Alberti, pubblichiamo alcuni estratti dalla sezione di apertura intitolata “Cipolla (Per P.S.D.)”.
I
La citazione sul libro di analisi:
i concetti originari sono sempre puri e semplici,
Ho visto i pini secolari stracciati dal vento artico
a word for each tree
a sentence the whole wood.
nel bosco stracciato e malato,
che resta nella relazione cogli alberi
rinnegandola.
III
Rione Monti. Sabato Santo.
La luce del tabernacolo è spenta.
Il frastuono dello spazio interstellare.
La prima volta fu la peggiore, ci chiuse in casa come
apostoli disorientati.
Riuscire ad aspettare tre giorni non interi.
V
Bologna. Buttare via tutto per non buttare via nulla.
La memoria non è un’addizione del ricordare ma una
moltiplicazione.
È sbagliata l’idea,
l’approccio dovrebbe essere proprio il contrario.
Sulla maglietta i cavi di Saigon diventano un codice a barre.
Vorrei vedere tutto così,
adesso. Conforto freddo, su uno sfondo che è rosso.
Come le torri di qui, che sono già un codice.
VI
Borgo Egnazia, Savelletri.
Se i pianeti non sono allineati
non vuol dire quello che credi tu.
Quelli extra solari, per esempio,
hanno orbite bizzarre e nessuno ne fa un oroscopo.
Lo spazio è solo un posto come un altro da esplorare.
Gli elementi sono quelli della vita contadina e il tuo discorso
non era male.
Il cane è spaccato ma mio fratello dice che è il leone a esser
triste.
Vorrei che mi mandassi una poesia.
Dallo spazio.
VII
Carinaro.
È incredibile che con questo caldo riaprano le fabbriche.
Soprattutto questa, dove m’insegnarono le sirene di fine
turno del metalmeccanico.
I tagli delle lamiere sulla carne, la certificazione ISO e
mettici tu il dannato numero che più ti aggrada.
In itinere, al passaggio delle bufale, bastava spegnere
il motore della macchina e aspettare.
E io aspettavo, e fra un memo e l’altro mi chiedevo sempre
ma io, qui, cosa ci sto a fare?
Oltre a scrivere al mio amico di penna, intendevo.
Me lo chiedo ancora, e mentre si sposa le linee riaprono.
IX
Diano Marina.
il ragazzo coreano ha dimenticato gli occhiali sul sedile del
treno.
Ha diciotto anni, un viaggio in Europa, consapevolezza
gentile e
sneaker verdi. Al rientro, l’esercito.
Viene da Busan, gli fa strano che io la conosca. Mica la
conosco,
avevo letto una volta la biografia del poeta Choe Chi-Won.
Il ponte tra i grattacieli, le isolette collegate alla terra e a
tener tutto insieme
c’è poesia ovunque, e qualcosa vorrà dire.