Protesi sugli abissi
di nottetempo mettono a soqquadro
con clamore e lampare
le acque chete
con forcine fiocine forchette
bucano il banco d’aguglie
i mille rivoli d’argento filante.
Ed i colpi più forti
dove più fitte sono le fibre notturne
a proteggere la vita
che comunque offre il fianco baluginante.
(da “L’aria secca del fuoco”, 1972)