Cinque poesie inedite.
Ubriaco la maggior parte del
tempo ho interrogato Dio
nello scarafaggio spezzato.
Lui ha confessato d’essere
solo un buio, uno sbaglio.
«Siete, così soli che non so».
*
Dio il secondo giorno venne
a pugni chiusi a battersi
fra le tende. Era
un Dio vendicativo e geloso
dell’amore gettato
ieri accanto a un braccio.
*
Il terzo giorno non era più
Lui. «Non chiamarmi Dio
né uomo». Ogni respiro
è una vita che non sa.
*
Il quarto giorno gli chiesi
se ricordasse il bene. «Ne
ho sentito parlare
da bambino, in una storia».
Lo sguardo, stanco, di Dio.
*
Siamo la rondine sbrecciata,
il bene che resta fuori.
Trasmutano i coppi d’un
tetto la neve d’agosto
morbida
come un gattino morto.