Flow of Alp

da | Mar 15, 2023

Flow of Alp è un esperimento poetico di Beatrice Seligardi, in collaborazione con Laura Di Corcia, che nasce a partire dalla “cancellatura” di un manuale, scritto in inglese, sulla flora alpina della Svizzera pubblicato nel 1911 da George Flemwell, intitolato “The Flower-Fields of Alpine Switzerland. An Appreciation and a Plea”. Il testo di Flow of Alp non presenta la riproduzione fotostatica delle cancellature operate sul volume originale: le parole isolate sono state invece trascritte e disposte secondo un nuovo ordine che simula, anche dal punto di vista visivo, lo scorrere incessante di un flusso. L’ispirazione per l’intero progetto, che guarda alla erasure poetry, trae origine dalla biografia dell’autrice e dal suo rapporto personale con il paesaggio montano della Svizzera, in particolare dell’Engadina. L’esperienza intima con l’ambiente naturale si dipana lungo due polarità tensive: la montagna svizzera è fatta oggetto di un processo di idealizzazione soggettiva, assurgendo a spazio di liberazione dalle costrizioni della vita quotidiana e a luogo in cui è possibile fare esperienza del sublime; eppure, si tratta di un meccanismo di trasfigurazione, di cui si prende coscienza alla luce anche delle contraddizioni economiche e sociale insite nel paesaggio, rese manifeste proprio in quell’apparente “perfezione” e “artificialità” che hanno prodotto un’idea stereotipata delle montagne svizzere, nelle quali si annidano anche dinamiche tutt’altro che pacificanti di sfruttamento del territorio in chiave turistica. La traduzione italiana è di Laura Di Corcia. 

 

CHAPTER I – ENTHUSIASM

Emotions
feed them
and persistently do additions
otherwise
with danger of
overloading.
Alps should arrive
be
regarded with thoughtful respect
they merit to be of our abiding treasures.
Intimacy
is an irrational freak-enthusiasm
for
which
rational being
comes home tired;
reaction was
a place apart
unique and unassailable.
The same language has been used
upon vulgarisation.
The spirit of Alpine
able to construct something
true
art is art
it is this because it is unthought, unfelt, unrealized
must have his rocks, streams, trees.
The spirit is
one summer
butterfly.
Think of
no need to study
high philosophic or mystic principle.
See
insignificant
brilliant blossoms,
unemotional,
they walk gardens,
dreamers
for searching inner-consciousness
the immense and growing enthusiasm
into something substantial.
This end
attempts to create
a direction
marking their “moods and tenses”.

 

CAPITOLO I – ENTUSIASMO

Emozioni
nutrirle
e continuamente fare aggiunte
altrimenti
con il pericolo di
sovraccarico.
Le Alpi dovrebbero giungere
essere
considerate con pensieri rispettosi
meritano di diventare tesori permanenti.
L’intimità
è un irrazionale e strano entusiasmo
in virtù
del quale
la razionalità
torna a casa stanco;
la reazione era
un luogo a parte
unico e inattaccabile.
Lo stesso linguaggio è stato usato
sopra la vulgata
Lo spirito alpino
capace di costruire qualcosa
di vero
l’arte è arte
è così perché è impensabile, insensibile, irrealizzabile
deve avere le sue rocce, i flussi, gli alberi.
Lo spirito è
un’estate
di farfalle.
Pensa, sarebbe bello
nessun bisogno di studiare
alti principi filosofici e mistici.
Guarda
insignificanti
brillanti fiori
anaffettivi
camminano per i giardini
sognatori
per cercare la consapevolezza più profonda
l’immenso e crescente entusiasmo
dentro qualcosa di sostanziale.
Questo finale
tenta di creare
una direzione
segnando i loro “stati d’animo e declinazioni”.

 

CHAPTER TWO – FLOW

Flowers
are observing
unconsciously
the words “Alp” and “Alpine”.
A thousand years
“Alpine” meant
above
the limit.
Distance
is circumstance
whether the latter be known
as
embracive sense.
From time to time
the word
removed from
definition
impossible to be found.
The same spirit
needs to travel
solitary
around the summit of
hotels.
A neglected corner reminds us
to remain.
Blossom and
ripe
have chosen this particular spot
to
wander from place to place,
undulating
upon the
sameness.
The eye meets
reason, life, and sense,
the wind
is
a person familiar
only
in May, or June, or early July.
The meantime
would come to stay.

 

CAPITOLO DUE – FLOW

I fiori
stanno osservando
incoscienti
le parole “Alpi” e “alpino”.
Migliaia di anni fa
“alpino” voleva dire
oltre
il limite.
La distanza
è circostanza
anche se quest’ultima
è nota
in
un
senso esteso.
Di volta in volta
la parola
rimossa
da
una definizione
impossibile a trovarsi.
Lo stesso spirito
ha bisogno di viaggiare
solitario
attorno alle vette
degli
hotel.
Un angolo dimenticato ci ricorda
di rimanere.
I fiori maturi
hanno scelto questo specifico spazio
per
vagare
da un posto all’altro
ondeggiando
sopra
l’uniformità.
L’occhio incontra
ragione, vita e senso,
il vento
è
una
persona familiare
solo
in maggio, o giugno, o inizio luglio.
Il frattempo
verrebbe per restare.

 

CHAPTER THREE – THEM

The hour, the day,
is past.
Bloom, snow
should be
neither too early nor too late.
The last vestige
a foot
belonging to the hotels
disappeared.
Blushing blossoms dominate
and find
repaid for what at first seems a mad ostracism.
The yellow-and-white
turn
rose, and blue
door, coming, as it were
a song.
Memory’s darker recesses
say
extravagance
striking sense of the nearer presence of
nonsense:
they declare
“profuse indifference to mankind”
in revealing us to ourselves and to each other as rarely we are revealed elsewhere.
The
word is unaffected, unconventional, unconscious of herself,
and nothing aids more potently in this attunement that do
blossoms.
No mere idle adulation
lies upon a vast
blue
colour-scheme.
Snow – grim reminder of
sleeping
towards the end.

 

CAPITOLO TRE – LORO

L’ora, il giorno,
è passato.
Il fiorire, la neve
dovrebbero avvenire
non troppo presto, non troppo tardi.
L’ultima traccia
un piede
che appartiene agli hotel
scomparsi.
Arrossendo I fiori dominano
e ottengono
ricompensa per ciò che a prima vista sembra folle ostracismo.
Il bianco e giallo
tramutano
rosa e porta blu
arrivando
come canzoni.
I recessi di un’oscura memoria
infondono
stravaganza
il senso sorprendente
della presenza più vicina
di nonsense.
Dichiarano
“profusa indifferenza per l’umanità”
rivelandoci a noi e a loro stessi in una maniera in cui raramente siamo stati rivelati altrove.
La
parola è impassibile, anticonvenzionale, inconsapevole di se stessa
e niente aiuta in modo più potente questa sintonia di quanto lo facciano
i fiori.
Nessuna semplice adulazione oziosa
giace su un vasto
sistema color blu.
La neve – cupa memoria:
dormire
fino alla fine.