Sappiamo ciò che sta oggi sulla bilancia,
ciò che oggi si compie.
Sul nostro orologio suonò l’ora del coraggio,
e il coraggio non ci abbandonerà.
Non ci spaventa cadere sotto il piombo,
non ci duole restare senza tetto,
ma noi ti salveremo, favella russa,
alta parola russa.
Ti recheremo pura e libera
e ti daremo ai nipoti, ti salveremo dai ceppi
per sempre!
Anna Andreevna Achmatova è lo pseudonimo della poetessa russa A. A. Gorenko (Bol´šoj Fontan, Odessa 1889 - Mosca 1966), legata al movimento dell'acmeismo, il cui fondatore, N. Gumilëv, fu il suo primo marito. Dopo il 1923 si dedicò soprattutto alla critica letteraria (notevoli i saggi su Puškin). Durante la seconda guerra mondiale, a Taškent, scrisse Poema bez geroja (Un poema senza eroe, 1940-62, trad. it. 1966, e 1987 a cura di Carlo Ricco, Einaudi), solo parzialmente pubblicato nell'URSS. Nel 1946, fu attaccata, insieme allo scrittore M. Zoščenko, da A. Ždanov, per la sua poca adesione al realismo socialista. In traduzione italiana, oltre l'opera citata e singole poesie in scelte antologiche, le prime importanti traduzioni di raccolte sono del 1962: una a cura di Bruno Carnevali (Guanda) e una a cura di Raissa Naldi (Nuova Accademia).