Quattro poesie in anteprima dal nuovo libro di Mario Santagostini, “Il libro della lettera arrivata, e mai partita”, che esce oggi per Garzanti.
A SE STESSO, ANNI FA
Stasera, cammini sul corso.
E consideri tutta la gente che vedi
o vedrai come
gente perduta, e ritrovata.
Poi, che quando hai amato qualcuno,
era la seconda volta.
E tornava, chi se ne era andato.
E un giorno, forse,
avrai più di una vita da lasciare.
Ma una, da ricordare.
E avrai più ore, di quelle che hai passato.
(1972-2018)
L’URLO DI MUNCH. UNA INTERPRETAZIONE
Io stesso, quando
a sera già inoltrata ho pensato
che la vita è un ripiego.
E che può solo sfumare, e non finisce.
E anche l’eterno,
è un ripiego. O lo è stato una volta.
Anche il silenzio? Sì.
Non sono come vogliono,
o non ancora.
Ricordano qualcosa di trovato a caso,
e mai perduto.
L’OPERA ANCORA NASCOSTA
Almeno una volta,
anch’io ho pensato come la specie
ha dato, tolto corpi.
A tutti. Anche ai padri dei miei padri.
A caso, non a caso.
E mi sono chiesto se davvero esisterà mai una specie,
che li restituisce.
Male, o cupamente, ma li restituisce.
E se è la mia, quella specie.
Forse, un’opera
ancora nascosta, un giorno,
li riporterà qui. Non è questa poesia, l’opera.
O non adesso.
Ma ha a che fare con me.
QUASI UNA VARIANTE
E come tutti, anch’io ho pensato
che la resurrezione non ha niente a che fare
con la vita.
Nemmeno con la mia.
Non si parlano.
Troppo più forte, la vita.
E più violenta. E zeppa di aiuti: l’io,
l’infinito, l’idea del bene, il cielo, Dio stesso.
E il risorgere è stato
per altra gente,
creata più profondamente di me,
e con altro spirito.
©2022, Garzanti
Immagine: Foto di Maria Moratti.