Sei poesie nelle traduzione di Cristina Consiglio, Paola Del Zoppo, Riccardo Frolloni.
Il centro di gravità
Si dice che le jeep dell’esercito
avevano un alto
baricentro di gravità, e dunque
soggette a ribaltamento:
se prendi una curva troppo velocemente
potresti ribaltarti.
Una persona con le gambe molto corte
ha un baricentro basso
e non si ribalta facilmente.
Come un poggiapiedi.
Quando una persona è distesa
lui o lei ha il più basso centro
di gravità possibile, proprio come
un foglio di carta su un tavolo.
Le persone che fluttuano libere
nello spazio cosmico hanno poco
o nessun centro di gravità
perché non c’è abbastanza gravità
per avere un centro.
Gravidanza si dice in italiano
che suona più serio
di pregnancy e potrebbe
ricordarci frasi come
“La situazione è molto grave”.
Ogni situazione ha gravità,
è una questione di quantità.
Anche le persone hanno gravità –
di modi, di morale e di corpo.
È bello avere gravità
ma non troppa:
come un sacco di cemento,
potresti non essere in grado di muoverti
liberamente o fare distinzioni etiche.
Ma se ne hai troppo poca
sei volubile, i tuoi piedi possono
appena toccare il terreno.
Sebbene cemento e volubilità
abbiano il loro fascino,
è meglio trovare
il tuo centro di gravità
e far sì che sia il posto
da cui ti irradi.
Una volta stavo sdraiato a letto malato, incapace
di muovermi, ma nella testa
volavo e rimbalzavo.
La malattia non ha fascino
e quando diventa molto grave
la tua gravità si avvicina
al più perfetto centro di gravità.
(trad. Riccardo Frolloni)
The Center of Gravity
The military Jeep was said
to have had a high center
of gravity, therefore
subject to tipping:
if you took a curve too fast
you might turn over.
A person with very short legs
has a low center of gravity
and will not tip over easily.
The ottoman likewise.
When a person is lying flat
he or she has the lowest center
of gravity possible, as does
a sheet of paper on a table.
People floating around
in outer space have little
or no center of gravity
because there’s not enough gravity
to have a center.
Gravidanza is the Italian word
for pregnancy, which sounds
more serious than the English word
and may remind us of sentences such as
“The situation is very grave”.
Every situation has gravity,
it’s a question of how much.
People too have gravity –
of manner, of morals, and of body.
It is good to have gravity
but not too much of it:
like a bag of cement,
you might not be able to move
around or make ethical distinctions.
But with too little of it
you are flightly, your feet
hardly touch the ground.
Though cement and flightiness
have their charms,
it’s better to find
your center of gravity
and have it be the place
you radiate out from.
Once I lay in bed ill, unable to move,
but in my head
I was flying and bouncing around.
But illness has no charm
and when it becomes very grave
your gravity edges toward
the most perfect center of gravity ever.
Parole dal fronte
Non sembriamo giovani
come una volta
se non alla luce fioca
specialmente alla
luce calda e morbida di una candela
quando diciamo
in tutta onestà
sei un tesoro
e
sei il mio tesoro.
Immagina
due anziani
comportarsi così.
È abbastanza
per farti felice.
(trad. Paola Del Zoppo)
Words from the Front
We don’t look as young
as we used to
except in the dim light
especially in
the soft warmth of candlelight
when we say
in all sincerity
You’re so cute
and
You’re my cutie.
Imagine
two old people
behaving like this.
It’s enough
to make you happy.
Ai poeti russi
Se scrivo poesie trenta minuti in un decennio,
è abbastanza! se scrivo molto rapidamente
riempiendo centinaia di pagine con Se e Ops
ma anche con altre parole, più nobili,
come Polonia e baffi, nessun lavoro ora,
cado lungo la strada, osso e dito, fiocco,
in modo che emerga l’Uomo di Ferro
della Cortina di Ferro, poeta la cui mascella
è più forte di quella di Mayakovsky, le cui immagini
sono più veloci di quelle di Pasternak, il cuore
più spezzato di quello di Akhmatova e
le cui scarpe sfrecciano più di quelle
di Khlebnikov con i lacci gialli slacciati.
Poeti slavi della grande risacca,
potete sorridere ora, nevica, freddo
e vuoto, avete di nuovo fame, quasi da morire.
(trad. Riccardo Frolloni)
To the Russian Poets
If I write poetry thirty minutes a decade,
that’s enough! if I write very quickly
filling hundreds of pages with If and Oops
but with other, nobler words as well,
like Poland and mustache, no job now,
fall by the wayside, bone, and finger, wisp,
so that I emerge an Iron Curtain Country
Iron Man, poet whose jaw is stronger
than Mayakovsky’s, whose imagery
is quicker than Pasternak’s, heart
more broken than Akhmatova’s and
whose shoes are whizzing more
than Khlebnikov’s with their waving yellow laces.
Slavic poets of the great undertow,
you can smile now, it’s snowing and cold
and empty and you’re hungry again, almost starving.
Il comportamento incoerente di molti mobili da giardino
All’improvviso i mobili da giardino vanno in punti diversi e si fermano, capovolti o di traverso sul terreno o sospesi nell’aria, poi i pezzi sobbalzano, si girano o volano in punti diversi, senza né schema né ritmo. Ma la sedia pieghevole di legno, con le sue larghe strisce di tessuto a formare una gentile imbracatura dall’alto in basso, resta immobile. Il suo tessuto a strisce si increspa al vento, e sebbene la sua struttura in legno possa diventare grigia non marcisce né si rompe, non importa quanto inclemente sia il tempo. Col passare degli anni, tuttavia, questa sedia da giardino lentamente diventa sempre meno visibile, così lentamente che nessuno se ne accorge, finché scompare. Resta lì, non vista e perduta nella memoria, finché un giorno qualcuno ricorda le sue strisce verdi e arancio, le sue curve accoglienti, la sua semplicità, lì alla luce del sole.
(trad. Cristina Consiglio)
The Incoherent Behavior of Most Lawn Furniture
Suddenly the lawn furniture moves to different spots and stops, overturned or sideways on the ground or hovering in the air, then the pieces jerk, flip, or fly into new spots, in no pattern or rhythm. But the wooden fold-up lawn chair, with its wide strip of canvas forming a gentle sling from top to bottom, remains still. Its striped pattern ripples in the breeze, and though its wooden frame eventually turns gray it never rots or breaks, no matter how inclement the weather. Over the years, however, this lawn chair slowly grows less and less visible, so slowly that no one notices, until it disappears. It remains there, unseen and lost to memory, until one day someone remembers its green and orange stripes, its welcoming curve, its simplicity, there in the sunlight.
Discorso d’incoraggiamento
La cena è una cosa dannatamente bella
come la colazione e il pranzo
quando sono buoni e con
la persona che ami.
È una specie di danza
seduti e immobili
ma ciò che veramente danza
non si sa né
c’è bisogno che si sappia,
danza intorno a noi
e non si muove nulla
nel miracolo della cena
della colazione e del pranzo
e di tutti gli intervalli
che ci danno coraggio.
(trad. Cristina Consiglio)
Pep Talk
Dinner is a damned nice thing
as are breakfast and lunch
when they’re good and with
the one you love.
That’s a kind of dancing
sitting down and not moving
but what dances exactly
we do not know nor
need to know,
it is dancing us around
and nothing is moving
in the miracle of dinner
breakfast and lunch
and all the in-betweens
that give us pep.
Solo e non solo
Fuori dall’acqua
venne uno che poi
si allungò nell’acqua e
estrasse lo zero.
È l’ora.
8.15 della sera
Eastern Standard Time.
A Pechino Lan Lan
si sta alzando
domani.
Vedo il suo viso dolce, il sorriso
mentre spinge via le coperte.
Stanotte io
striscerò sotto le coperte
e penserò al suo viso
non perché
sia innamorato di lei
ma perché
mi piace il suo viso
anche se
non lo vorrei
mia testa.
Fuori dall’acqua
la mia testa
prima la testa, ffffhshh.
La testa di una persona
non deve stare
sott’acqua.
Guarda i pesci!
Chi vuole essere uno di loro?
Io lo vorrei
per un attimo
o due. Poi
tornerei a me.
Sarebbe meraviglioso
alternarsi
pesce e poi
persona
ogni manciata di secondi.
Inspiriamo
poi espiriamo
ogni manciata di secondi.
Le due figlie
di Lan Lan
inspirano ed espirano,
ancora dormono –
è domenica
a Pechino.
Il marito di Lan Lan
siede a un tavolo
in cucina
pensa
alle poesie
di Alexander Blok.
Alexander Blok
versa acqua bollente
nella teiera.
Dall’acqua
il tè e
dal tè
profumo di gelsomino.
E poi Alexander Blok
non c’era.
Dovette andare via
e morire di nuovo.
Espirò e poi
espirò, e poi
fu come un pesce morto,
avvolto in un giornale
il cui titolo dice
Morto Blok.
Si allungò
e si estrasse
dalla vita
per entrare in quelle due parole.
Il marito di Lan Lan
alza lo sguardo, confuso –
il pensiero è in russo,
ma tutto il resto
è in cinese
quando lei entra
e il gelsomino è più intenso
e sa più di te ora.
Sono le 8.33.
Che è successo?
Non eri il solo
a pensare di essere solo.
(trad. Paola Del Zoppo)
Alone and Not Alone
Out of the water
come the one
who reached back
into the water
and pulled out the zero.
The time is now.
The time is now 8:15 p.m.
Eastern Standard Time,
In Beijing Lan Lan
is getting up
tomorrow.
I see her pretty, smiling face
as she curls back the covers.
Tonight I
will get under the covers
and think of her face
not because I
am in love with her
but because I
like her face
though I
do not want it
on my head.
Out of the water
came my head,
head first, whoosh!
A person’s head
does not belong
underwater.
Look at fish!
Who wants to be one?
I would
for a moment
or two. Then
back to me.
It would be terrible
to alternate
being fish
and person
every few seconds.
We inhale
then exhale
every few seconds.
Lan Lan’s
two daughters
are inhaling and exhaling,
still asleep –
it is Sunday
in Beijing.
Lan Lan’s husband
is sitting at a table
in the kitchen
thinking
about poetry
of Alexander Blok.
Alexander Blok
is pouring hot water
into the teapot.
Out of the water
came the tea
and out of the tea
come the scent of jasmine.
And then Alexander Blok
was not there.
He had to go away
and die again.
He exhaled and then
exhaled, and then
was like a dead fish,
wrapped in a newspaper
whose headline says
Blok dead.
He reached back
and pulled himself
out of life
and into those two words.
Lan Lan husband
looks up confused –
his mind is in Russian
but everything else
is in Chinese
when she comes in
and the jasmine is deeper
and more of you now.
It is 8:33.
What happened?
You were not alone
in thinking you were alone.
da Non praticare il cannibalismo di Ron Padgett, a cura di Cristina Consiglio, Paola Del Zoppo e Riccardo Frolloni, Del Vecchio Editore, 2021.