Quattro poesie nella traduzione inedita di Lucia Cupertino.
Poesia inedita
è notte
scrivo per i morti
da una nave varata
nel deserto
(non pronuncerò queste parole
né le conserverò per iscritto)
(perché ciò che resta fermo
ha già raggiunto la sua destinazione)
È notte
e la sabbia fredda
circonda la chiglia incagliata
io scrivo da qui
per altre navi
varate a metà strada
per uno sbaglio
es de noche
escribo para los muertos
desde un barco varado
en el desierto
(no pronunciaré estas palabras
ni las guardaré por escrito)
(porque lo que está detenido
ya ha alcanzado su destino)
Es de noche
y la arena fría
rodea la quilla encallada
yo escribo desde aquí
para otros barcos
varados a medio camino
por una equivocación
da Piedra en :U, Barcelona, Candaya, 2016
disaccordo
(a mia sorella)
(il ruggito
assordante
del mare
si interpone
fra
noi due)
io le dico:
credo
che siamo
affogate
lei risponde:
no
non siamo
affogate
io le dico:
giacciamo
assieme
sul fondo
del mare
lei risponde:
no
Stiamo in piedi
sulla riva
io le dico:
in realtà
credo
che già
stiamo annegando
lei risponde:
no
Stiamo
respirando
molto bene
io le dico:
a me
non
arriva
aria
lei risponde:
io ho
aria
per
tutte e due
desacuerdo
(a mi hermana)
(el rugido
ensordecedor
del mar
se interpone
entre
las dos)
yo le digo:
creo
que estamos
ahogadas
ella responde:
no
No estamos
ahogadas
yo le digo:
yacemos
a la par
en el fondo
del mar
ella responde
no
Estamos de pie
en la orilla
yo le digo:
de verdad
creo
que ya
nos ahogamos
ella responde:
no
Estamos
respirando
muy bien
yo le digo:
a mí
no
me entra
aire
ella responde:
yo tengo
aire
para
las dos
da: El eterno aprendiz. Caracas, Bid&Co Editores, 2006
l’eterno apprendista
forse nel silenzio c’è luce
uno spiraglio d’illuminazione necessaria
un’acquiescenza
il mistero ha la sua pazienza
la sua forza
i suoi gemiti antichi
forse l’osso del mistero è uno
il suo osso scolpito
la sua memoria solitaria
uno
lo scriba dell’ignoto
l’alunno dell’orecchio
il figlio dell’occhio
a leggere i suoi appunti
studiare le sue memorie
uno
l’eterno apprendista
il dito contabile
a infilare i fili invisibili
e intrecciare l’ignoranza
el eterno aprendiz
quizá en el silencio haya luz
un resquicio de iluminación necesaria
una aquiescencia
el misterio tiene su paciencia
su fuerza
sus gemidos antiguos
quizá el hueso del misterio sea uno
su hueso tallado
su memoria solitaria
uno
el escribiente de lo desconocido
el alumno del oído
el hijo del ojo
leyendo sus apuntes
estudiando sus memorias
uno
el eterno aprendiz
el dedo contable
enhebrando hilos invisibles
para trenzar el desconocimiento
l’infinito
un cuore scoppiato
tocca tutti gli strati del sottosuolo
e dello spazio siderale
un cuore scoppiato
scopre tiepide grotte
e gelide vette
un cuore scoppiato
mangia e spartisce
polvere e rugiada
un cuore scoppiato
raggiunge le più dissimili forme
e l’infinito
le particelle di un cuore scoppiato
finalmente si acquietano
si posano soavemente
prendono residenza
el infinito
un corazón estallado
toca todas las capas del subsuelo
y del espacio sideral
un corazón estallado
descubre tibias grutas
y heladas alturas
un corazón estallado
come y reparte
polvo y rocío
un corazón estallado
alcanza las más disímiles formas
y el infinito
las partículas de un corazón estallado
finalmente se aquietan
se posan suavemente
escogen residencia
María Auxiliadora Álvarez (Caracas, Venezuela, 1956). Poetessa, saggista e professoressa di letteratura ispanoamericana negli Stati Uniti. Sin dal suo primo libro Cuerpo (1985) è stata segnalata tra le voci più originali del panorama poetico contemporaneo del continente latinoamericano. Autrice di Mis pies en el origen (1978), Inmóvil (1996), Pompeya (2003), El eterno aprendiz (2006) e più recentemente Un día más de lo invisible (2019), Piedra en:U: (2016), tra gli altri. La sua poesia è stata tradotta in varie lingue, tra cui inglese, francese, cinese, coreano e romeno.
NB: In alcuni casi non è stato possibile manterener la grafica dell’originale. Ci scusiamo per l’inconveniente.
Immagine: Nicola Pucci.