Non sono affatto come il sole gli occhi
della mia donna; molto più il corallo
rosso è del rosso delle labbra sue;
e se la neve è bianca, perché allora
i seni suoi son spenti; se i capelli
son crini, crescon sopra la sua testa
dei crini neri. Molte io ne ho viste
di rose rosse e bianche, e damascate,
ma rose come quelle io non vedo
sulle sue guance, e trovo più delizia
in alcuni profumi che nel fiato
della mia donna. Amo darle ascolto
mentre lei parla, ma assai più soave
è il suono della musica. Lo ammetto
non ho mai visto incedere una dea;
però quando cammina la mia donna
pesta la terra. Eppure, per il cielo,
è la mia amata un dono tanto raro
come qualunque altra che sia stata
con falsi paragoni snaturata.
Traduzione inedita di Luca Alvino
*
My mistress’ eyes are nothing like the sun;
Coral is far more red than her lips’ red;
If snow be white, why then her breasts are dun;
If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damasked, red and white,
But no such roses see I in her cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound;
I grant I never saw a goddess go;
My mistress, when she walks, treads on the ground.
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any she belied with false compare.