Quattro poesie da Al buffet con la morte di Anna Toscano, La vita felice, 2018.
Quante volte ho pranzato
con la morte stesa sul tavolo
faceva cadere la forchetta a mio padre
rovesciava l’acqua a mia madre,
non ci guardavamo
sapendoli suoi segnali
non la guardavamo
ma il suo alito ci toccava.
*
La tua vecchia pelle
è polvere, polvere
dentro un’urna
sotto una lastra di marmo.
La tua vecchia pelle
dopo tanto tremare
ferma, immobile.
*
«Una candela
– ha detto –
una candela che si spegne.»
Non ho avuto il coraggio
di aiutarti ma la coperta sì
quella bianca
quella di lana
– te l’eri fatta a ferri
ottanta anni prima –
con quella sì
ho coperto il tuo
vecchio corpo
come mi avevi chiesto.
Della morte dicevi sempre
stringendoti nelle spalle
«che freddo farà in terra, che freddo farà».
*
Porto i miei ricordi
al forno crematorio
bruceranno un poco
alla volta
mi restituiranno
ceneri di parole:
il mio nuovo corpo.
Immagine: Sophie Calle.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).