Metropolitana

da | Gen 7, 2017

Eravamo là a correre per il tunnel a volta,
tu davanti col cappotto nuovo da viaggio affrettandoti
e io, dietro come un dio veloce cercando di raggiungerti
prima che ti trasformassi in un giunco
o in uno strano fiore bianco screziato di cremisi
mentre il cappotto sventolava selvaggio e i bottoni
uno dopo l’altro saltavan via lasciando una traccia
fra la Metropolitana e l’Albert Hall.
Luna di miele, indugi al chiar di luna, tardi per il concerto,
i nostri echi muoiono in quel corridoio e adesso
io scopro come fece Hänsel le pietruzze di luna
ripercorrendo il sentiero, raccogliendo i bottoni
per finire in una stazione illuminata e ventosa
coi treni ormai partiti, il binario bagnato
nudo e teso come me, attento solo a captare
i tuoi passi, e dannato se guardo indietro.

The Underground

There we were in the vaulted tunnel running,
You in your going-away coat speeding ahead
And me, me then like a fleet god gaining
Upon you before you turned to a reed
Or some new white flower japped with crimson
As the coat flapped wild and button after button
Sprang off and fell in a trail
Between the Underground and the Albert Hall.
Honeymooning, moonlighting, late for the Proms,
Our echoes die in that corridor and now
I come as Hansel came on the moonlit stones
Retracing the path back, lifting the buttons
To end up in a draughty lamplit station
After the trains have gone, the wet track
Bared and tensed as I am, all attention
For your step following and damned if I look back.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).