I Think We Have – Poeti australiani contemporanei /2

da | Nov 27, 2015

Hetherington, presente con le sue poesie sui maggiori blog e riviste on-line di poesia australiana, è un poeta che coniuga la libertà stilistica e metrica della poesia d’oltreoceano con contaminazioni culturali di vario tipo (le forme brevi haiku della poesia giapponese, i testi della musica contemporanea, fino alla ripresa delle forme incisive del primo Ungaretti). Così in Broken Hill e Before sunrise le anafore dei versi iniziali scandiscono come un refrain l’intera partitura testuale, richiamando le forme della canzone musicale; altrove, attraverso l’utilizzo di distici rapidi ed essenziali (Deep Well, This)  lo sguardo del poeta si sofferma ad indagare paesaggi reali ed immaginari, in una fitta concentrazione di immagini:  «the mountains spread out/like crumpled sheets/the day is as still as a lizard». Non mancano, in questa poesia che unisce levitas e ricercata semplicità, luminose aperture e movimenti ascensionali: «i am drinking the sky/through the top of my head» (Deep Well); «in a bath of light» (Mattina); just a luminous blue hug from above (This). Le poesie di Hetherington sono qui presentate per la prima volta in traduzione italiana.

A cura di Massimiliano Mandorlo

***

Broken Hill

quando me ne andrò spero
di portare gli spiriti sulla mia pelle
di portare la terra nelle mie gambe
il cielo nei miei occhi

quando me ne andrò spero
di portare gli uccelli nei miei piedi
gli alberi nelle mie spalle
la gente dentro al petto

quando me ne andrò spero
di portare le stelle nelle mie dita
la brezza sulle mie ciglia
il tramonto nella mia fronte

quando me ne andrò spero
di portare il buio nelle mie braccia
il sole nella mia spina dorsale
di portare il silenzio nel mio sangue

quando ritornerò spero
di scordare ciò che ho portato con me

(Broken Hill: il titolo, lasciato in lingua originale, fa riferimento al toponimo – città mineraria del Nuovo Galles del Sud, circondata da zone semidesertiche)

*

Broken Hill

when i leave i hope
i will carry the spirits on my skin
i will carry the earth in my legs
the sky in my eyes

when i leave i hope
i will carry the birds in my feet
the trees in my shoulders
the people in my chest

when i leave i hope
i will carry the stars in my fingers
the breeze on my eyelashes
the sunset in my forehead

when i leave i hope
i will carry the dark in my arms
the sun in my spine
i will carry the silence in my blood

when i return i hope
i will forget what i have carried

***

Pozzo profondo
paziente come la carta
attendo il male d’amore

le montagne si distendono
come fogli accartocciati

l’aria calda si ferma sul lago spoglio
il giorno è immobile come una lucertola

sto bevendo il cielo
attraverso la sommità della mia testa

*

Deep Well

as patient as paper
i wait for love’s ache

the mountains spread out
like crumpled sheets

warm air rests on the naked lake
the day is as still as a lizard

i am drinking the sky
through the top of my head

***

(da I Think we have, Small Change Press, 2007)

Prima dell’alba

Adesso è l’ora
di posare la mia testa sfinita al centro del letto,
niente si muove se non i miei pensieri e il mio respiro,
ritorno calmo, riposo.

E’ l’ora in cui mi risveglio dal sonno
dopo aver sognato di essere sveglio
ed essermi riaddormentato.

Adesso è l’ora
in cui si rivelano gli altri sogni
e mi scopro fratello di mio padre e mia madre,
o figlio di un altro me stesso.

E l’ora che anticipa il canto degli uccelli,
ma i topi raspano e gemono dentro i muri,
i gatti lottano per la loro parte di notte
e come sempre il silenzio cade vincente.

E’ l’ora in cui il denaro non ha potere.

Ed è anche l’ora in cui il traffico ha il suono di un oceano [lontano,
la città si muove appena,
la luna si affaccia nuovamente nello spazio rimasto tra i [grattacieli
e nessuno solleva gli occhi con stupore
per restituire il suo sguardo impossibile da dire.

E’ l’ora in cui talvolta desidero una povertà maggiore,
mi riscaldo nella mia indolenza
e ringrazio della mia schiavitù,
di poter presto ritornare ai miei sonni pragmatici,
di non avere un lavoro regolato da numeri aritmetici.

ed è l’ora
in cui la luce silenziosa circonda il nostro pianeta,
quieta anche intorno al mio cuore

e non posso negare il modo in cui brilla,
non posso chiudere i miei occhi.

Adesso è l’ora.

*

Before sunrise

now is the hour
when i lay my worn-out head in the center of the bed,
and nothing moves but my thoughts and my breath,
and i become calm again, and i rest.

now is the hour when i sometimes have awoken from sleep
because in my dream i have dreamt
that i was awake, and then slept.

now is the hour
when other dreams have shown themselves to me,
and i have known myself to be a brother to my father and [my mother,
or to be a son to another
who is also me.

now is the hour before the birds begin to chirp,
but the mice are scratching and whining inside the walls,
and the cats fight over their portion of night,
and as always silence wins out, and falls.

now is the hour when money has no power.

and it is also the hour when the traffic sounds like a [faraway ocean,
and the city itself is barely in motion,
as the moon shows its face again in the space still left [among the towers,
and no one looks up amazed
to return its impossible gaze.

now is the hour when i sometimes wish for greater poverty,
and i warm myself with my laziness,
and give thanks for my captivity,
and that i soon i can return to my pragmatic slumbers,
and that my work is not ruled by numbers.

and it is the hour
when the silent light sorrounds our planet,
and it is also quiet around my heart,
and i cannot deny the way it shines,
and i cannot close my eyes.

now is the hour.

Poeti australiani contemporanei /1: Nathan Shepherdson

Immagine: Stanley Whitney, I B Blue, 2014.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).