Diario d’Ospedale

da | Giu 28, 2015

Tre traduzioni inedite dal Diario d’Ospedale di W. E. Henley (1). A cura di Sergio Rampino.

***

ATTESA

Sala riquadra e tetra a cielo basso
(Una cantina riqualificata);
Impiastri sparsi tra ferraglia astrusa;
Forbici, garze e beute da apprendisti.

Qui, su una panca che abominerebbe
Un lemure, tra stizza e angoscia io aspetto
Che mi mettano il cuore sullo stomaco
E due inservienti armeggino incuranti.

Uno ha una sonda: sembra un apricasse.
Un ragazzino trema per l’emetico.
Un accattone mostra le sue ulcere.
La vita è un grosso sbaglio e la vergogna.

*

WAITING

A square, squat room (a cellar on promotion),
Drab to the soul, drab to the very daylight;
Plasters astray in unnatural-looking tinware;
Scissors and lint and apothecary’s jars.

Here, on a bench a skeleton would writhe from,
Angry and sore, I wait to be admitted:
Wait till my heart is lead upon my stomach,
While at their ease two dressers do their chores.

One has a probe—it feels to me a crowbar.
A small boy sniffs and shudders after bluestone.
A poor old tramp explains his poor old ulcers.
Life is (I think) a blunder and a shame.

***

INFORTUNIO

Con il capo che gocciava,
Pale i piedi, e il busto teso
Che, se issato, ricascava,
La lesione era spinale.

Giù da una locomotiva,
Strascinato nel pietrisco. . .
Era andato, era palese:
Fu coperto e ripartirono.

Mentre a letto, vivo a tratti,
Dava gemiti sconnessi,
Coi calzini grinze e graffi
Spòrti in qua dalla coperta,

Venne in camera una donna,
Stette un po’, tirò un sospiro,
Se ne andò senza dir niente:
Come lui, qualche ora dopo.

Seppi poi ch’era di nozze.
Che era lei, la sua promessa.
Era calma come un’erma,
Ma col labbro torto e livido.

*

CASUALTY

As with varnish red and glistening
Dripped his hair; his feet looked rigid;
Raised, he settled stiffly sideways:
You could see his hurts were spinal.

He had fallen from an engine,
And been dragged along the metals.
It was hopeless, and they knew it;
So they covered him, and left him.

As he lay, by fits half sentient,
Inarticulately moaning,
With his stockinged soles protruded
Stark and awkward from the blankets,

To his bed there came a woman,
Stood and looked and sighed a little,
And departed without speaking,
As himself a few hours after.

I was told it was her sweetheart.
They were on the eve of marriage.
She was quite as a statue,
But her lip was gray and writhen.

***

BAMBINI: CAMERA RISERVATA

In questa doppia buia, dal mio letto,
Faccio da babbo a un paio di ragazzi
Buoni per ogni sorta di schiamazzi,
Malati sì, ma tanta vita in petto.

Naso all’insù, paffuto e grossa testa,
Rod l’irlandese ha ‘sette anni e mezzo’;
Willie ne ha sei e al posto pare avvezzo,
Piccolo manovale sempre in festa.

Mangiano e ridono tra canti e botte
Di giorno e sembrano due ghiri a notte.
Eccoli là che giocano a operare:

Il luminare Rod taglia ed insegna;
Willie si narcotizza e un braccio impegna
Con l’altro—fa il malato e l’ausiliare.

*

CHILDREN: PRIVATE WARD

Here in this dim, dull, double-bedded room,
I play the father to a brace of boys,
Ailing but apt for every sort of noise,
Bedfast but brilliant yet with health and bloom.

Roden, the Irishman, is ‘sieven past,’
Blue-eyed, snub-nosed, chubby, and fair of face.
Willie’s but six, and seems to like the place,
A cheerful little collier to the last.

They eat, and laugh, and sing, and fight, all day;
All night they sleep like dormice. See them play
At operations:—Roden, the Professor,

Saws, lectures, takes the artery up, and ties;
Willie, self-chloroformed, with half-shut eyes,
Holding the limb and moaning—Case and Dresser.

(1) Per le vicende editoriali degli ‘hospital poems’ fino alla loro sistemazione in A Book of Verses, cfr. Cohen, E. H. The Second Series of W. E. Henley’s Hospital Poems, The Yale University Library Gazette, 78 2004, Nr. 3/4 pp. 128–150.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).