Afferra questo mercurio

da | Nov 29, 2014

afferra questo mercurio, questa fredda gengiva, questo [miele,
questa sfera di vetro arido;
misura attentamente la testa del nostro bambino
e non torcere adesso il suo piede impercettibile:
nel tuo capezzolo devi ormai convertire
un prolungato continente di lampade,
il fiato ossessivo dei giardini
critici, le pigre balene del ventre, le ortiche
e il vino, e la nausea e la ruggine;
perché ogni strada subito
vorrá corrergli incontro, un’ernia ombelicale incidere
il suo profilo di fumo, qualche ippopotamo donargli
i suoi denti di forfora e di fosforo nero:
evita il vento,
i luoghi affollati, i giocolieri, gli insetti;
e a sei mesi egli potrá raddoppiare il suo peso, vedere l’oca,
stringere la vestaglia, assistere alla caduta dei gravi;
strappalo dunque alla sua vita di alghe e di globuli, di [piccoli nodi,
di indecisi lobi:
il suo gemito conquisterá le tue liquide ferite
e i suoi occhi di obliquo burro correggeranno questi secoli [senza nome!

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).