«Forse gioveranno agli inglesi lo stoccafisso,il roast-beef e il budino, agli olandesi la carne cotta col formaggio, ai tedeschi il sauer-kraut, il lardone affumicato e il cotechino; ma agli italiani la pastasciutta non giova. Per esempio, contrasta collo spirito vivace e coll’anima appassionata generosa intuitiva dei napoletani. Questi sono stati combattenti eroici, artisti ispirati, oratori travolgenti, avvocati arguti, agricoltori tenaci a dispetto della voluminosa pastasciutta quotidiana. Nel mangiarla essi sviluppano il tipico scetticismo ironico e sentimentale che tronca spesso il loro entusiasmo». Dopo poesia pittura e sintassi, F. T. Marinetti si avventa contro la gastronomia, nella convinzione che «si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia» e consiglia di sostituire all’alimentazione tradizionale pasticche, surrogati sintetici, composti chimici: «il nutrimento adatto a una vita sempre più aerea e veloce». Ne viene fuori La cucina futurista, libro che di questi tempi sembrerebbe risolutivo, ristampato per l’ultima volta nel ’98 dopo l’iniziale uscita nel ’32, e ad oggi introvabile. Il manifesto introduttivo è leggibile qui. Brain Pickings ha appena recensito la sua traduzione in inglese.
Correte in una biblioteca ben fornita, se avvertite anche voi «la necessità di impedire che l’Italiano diventi cubico massiccio impiombato da una compattezza opaca e cieca».
Fabrizio Maria Spinelli
Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).