Sonetti a Orfeo, XXIX
Silente amico di molte lontananze, senti
Come il tuo fiato ancora moltiplica lo spazio.
Manda, dalle buie corone di campane,
i tuoi rintocchi. Ciò che ti consuma
si fa una forza di questo nutrimento.
Continua a trasformarti senza sosta.
Quale esperienza è la tua più sofferta?
Se ti amareggia il bere, fatti vino.
Sii per oltranza di magia stanotte,
nel luogo in cui si incrociano i tuoi sensi,
cifra del lorio sorprendente incontro.
E se ciò che è terreno ti ha scordato,
all’immobile terra dirai: Scorro
alle acque veloci dirai: Sono.
(Traduzione di Riccardo Held)
Al risveglio c’è un lenzuolo
Sei poesie in anteprima da "Al risveglio c'è un lenzuolo" di Riccardo Socci, da poco uscito, con una prefazione di Claudia Crocco, per Le Lettere. Fa freddo sul portone della casa, è una giornatabrutta, pulendo l’orecchio il cotton fiocha perforato il timpano di una signora.Nelle campagne attorno Pisa, vicino a dove abitavola fusione di due buchi neri ha causatouna deformazione relativa dello spaziotempo.Ha avuto luogo un miliardo di anni faper noi, quando la signora mezza sorda e ionon...
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