Sonetti a Orfeo, XXIX
Silente amico di molte lontananze, senti
Come il tuo fiato ancora moltiplica lo spazio.
Manda, dalle buie corone di campane,
i tuoi rintocchi. Ciò che ti consuma
si fa una forza di questo nutrimento.
Continua a trasformarti senza sosta.
Quale esperienza è la tua più sofferta?
Se ti amareggia il bere, fatti vino.
Sii per oltranza di magia stanotte,
nel luogo in cui si incrociano i tuoi sensi,
cifra del lorio sorprendente incontro.
E se ciò che è terreno ti ha scordato,
all’immobile terra dirai: Scorro
alle acque veloci dirai: Sono.
(Traduzione di Riccardo Held)
CENERI GERMOGLI CENERI. POESIE 1976-2024
In anteprima da "Ceneri germogli ceneri", che raccoglie poesie di Eugenio De Signoribus dal 1976 al 2024, appena uscito per Lo Specchio Mondadori, pubblichiamo alcuni testi e due estratti dell'introduzione di Stefano Verdino. (racconto) l’uomo era l’albero del suo battellovenuto incontro alla secca e arenatochiuso se ne stava nel suo mantellosenza gesti e alti richiami– vorrei farmi amare da voi dichiarò appena udibile rivolto verso terra per mezzo cerchio girai lo sguardoda lui a...
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