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L’invetriata
La sera fumosa d’estate
Dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra
E mi lascia nel cuore un suggello ardente.
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? – c’è
Nella stanza un odor di putredine: c’è
Nella stanza una piaga rossa languente.
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c’è
Nel cuore della sera c’è
Sempre una piaga rossa languente.
1914
Le stasi, l’estasi
Di fronte a un’architettura grigia e rosa la nostra mente riposa. Valle Giulia, Monte Cavallo, il Ghetto: torno tra queste pietre a scaldarmi il petto. Oh i facili numeri, la buona regola, la calma d’una retta cresciuta come l’acqua dal basso in alto! La colonna che si rastrema per dar movimento all’aria che la circonda, il filo a piombo che dà un segno alla luce. L’occhio ha bisogno di una dieta. Deve seguire il moto d’una goccia contro i vetri e il fremito d’un bruco o di un filo di paglia,...
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